Nepal
Il Nepal è un melting pot meraviglioso ed affascinante di due grandi fedi e culture, hindu e buddista. Templi dai meravigliosi intagli in legno, stupa, altari sul bordo della strada e gompa caratterizzano la capitale Kathmandu così come i luoghi più remoti. Villaggi sherpa che mantengono le loro tradizioni intatte, riti religiosi addolciti dal suono di gainé e saranghi che richiamano gli dei. Imperdibile il Chitwan National Park: alla scoperta della tigre reale del Bengala (non capita spesso di incontrarla nella vita) e il rinoceronte. Sullo sfondo ad ogni luogo l’immensa catena dell’Himalaya, ricca di fauna selvatica, di foreste, di profonde gole e di scenografiche cascate. Le città fanno sfoggio di arte e architettura, i villaggi preservano le antiche tradizioni e lo stile di vita del passato rimarrà per sempre impresso nei ricordi del fortunato viaggiatore.
Come viaggiare
Il Nepal si presta ad essere visitato prevalentemente in tour individuali.
E’ possibile organizzare degli itinerari personalizzati con autista privato e guide locali parlanti italiano (ove disponibili)
Si sconsigliano vivamente i mezzi pubblici che pur essendo estremamente economici, risultano disagevoli, per le pessime condizioni e i i continui ritardi. La situazione stradale in Nepal è pessima, (solo una piccola parte delle strade di Kathmandu è asfaltata), mentre il resto della rete stradale del paese è degradata e addirittura pericolosa in concomitanza dei monsoni, tra fine giugno e primi di agosto. Per questo motivo è sempre meglio affidarsi ai selezionati autisti dei tour organizzati, che consentono di esplorare il paese nella massima sicurezza. Negli spostamenti lunghi si può ovviare qualche tratta in auto utilizzando un volo interno.
Il Nepal offre un’ampia scelta di soluzione alberghiere, ma nella maggior parte di esse si possono considerare “semplici” con uno standard spesso inferiore a quello europeo di pari categoria.
Trekking; Il Nepal è uno dei paesi Himalayani per eccellenza, il Monte Everest e il complesso dell’Annapurna sono tra le sue principali attrazioni. Nonostante la nomea di paese Himalayano gran parte delle mete turistiche, come la valle di Kathmandu, Bandipur e Pokhara, sono situate in un altopiano di circa 1400 m di altitudine sull’ livello del mare, mentre le località al confine con l’India come il parco di Chitwan e Lumbini ( il paese che diede i natali al Buddha) sono abbondantemente sotto i mille metri. Pur non raggiungendo alte quote le destinazioni sopra descritte sono accomunate dall’imponente sfondo Himalayano, ben visibile nei mesi “secchi” da Ottobre a Maggio. La presenza della grande catena Himalayana lo rende però un paradiso per i trekkers, di cui l’ascesa al campo base dell’Everest è la meta più ambita.
Il campo base dell’Everest situato a 5364 metri d’altezza, ai piedi del Ghiacciaio Khumbu, è raggiungibile dopo un volo da Kathmandu a Lukla, considerato l’aeroporto più pericoloso al mondo. Situato all’altitudine di 2 846 m sul livello del mare e a soli 30 km dall’Everest, l’aeroporto di Lukla è dotato di un’unità di Servizio Informazioni Volo Aeroportuale (AFIS), di un eliporto, di un hangar, di un’area di sosta per quattro velivoli e di una pista orientata 06/24 lunga appena 527 metri e larga 20 metri, delimitata in testa dalla montagna ed in coda da uno strapiombo. I voli possono atterrare e decollare solo se le condizioni meteo sono di cielo pulito e questo può significare che se le condizioni non fossero ideali la permanenza in quota potrebbe prolungarsi per parecchi giorni, per gli stessi motivi il raggiungimento della località è legato alle condizioni atmosferiche. Un ulteriore problema che può verificarsi ad alta quota è il mal di montagna una condizione patologica causata dal mancato adattamento dell’organismo alle grandi altitudini, in particolare dovuta alla più bassa pressione atmosferica che determina una ridotta presenza di ossigeno nell’organismo generando uno stato di generale ipossia, che, nei casi più gravi, se non tempestivamente e opportunamente trattata può anche essere letale. Una considerazione è d’obbligo nei riguardi del tipico trekker italiano con il sogno di raggiungere il campo base dell’Everest ma con un’esperienza di montagna limitata al nostro territorio. L’altitudine raggiunta in Nepal notevolmente più alta di qualsiasi altra raggiungibile in Italia, per l’escursionista, apparentemente più che sano, potrebbe far insorgere un insospettato mal di montagna, il che unito ad una momentanea sfavorevole condizione meteo, potrebbe non permettere il recupero in elicottero (solitamente costosissimo e legato comunque alla quota raggiunta in quanto un elicottero a causa della rarefazione dell’aria raggiunge difficilmente quote superiori ai 7000 m), mettendo in serio pericolo la vita dello stesso. Consigliamo pertanto un trekking al campo base solo a trekkers in ottima salute con esperienza a quote elevate (almeno 5500 6000 m) di altitudine e soprattutto con a disposizione un elevato lasso di tempo da permettere eventuali giorni se non settimane di attesa per il raggiungimento o il rientro da Lukla nel caso di avverse condizioni meteo.
In ogni caso è da mettere in conto preventivamente il riacquisto o le spese di cambio data del volo di rientro in Italia, in quanto è impossibile sapere con certezza se i tempi previsti possono essere rispettati.
Per i trekkers che si “accontentano di percorsi più semplici” ma dal sicuro fascino Himalayano, nell’area dell’Annapurna vi è la possibilità di Trekking da 2 a 7 giorni raggiungendo quote intorno ai 3000 m di altezza.
Accompagnati da una guida locale parlante inglese si percorrono tappe giornaliere da 4 a 7 ore a seconda del dislivello previsto, alloggiando in spartane Tea House che restano cmq la migliore soluzione disponibile.
La bellezza dei paesaggi, punto focale del viaggio, ripagherà dei piccoli disagi o imprevisti che talvolta accadono. In ogni caso consigliamo il trekking a chi presenta un buon spirito di adattabilità, buone condizioni di salute e a chi non cerca una “vacanza” di altro tipo, ma vuole intraprendere un viaggio che gli consenta di vivere una esperienza in un luogo ancora autentico e genuino.
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Il Nepal offre un’ampia scelta di soluzione alberghiere, ma nella maggior parte di esse si possono considerare “semplici” con uno standard spesso inferiore a quello europeo di pari categoria.

Cosa visitare
In Nepal vi sono 4 siti patrimonio dell’umanità che comprendono sia opere architettoniche che parchi naturalistici ne elenchiamo alcune di seguito.
Kathmandu Valley (1979)
Lumbini, città natale di Siddhārtha Gautama il Buddha (1997)
Chitwan National Park (1984)
Sagarmatha National Park (1979)
Quando andare
In Nepal vi sono climi diversi a seconda dell’altitudine:
il clima sub-tropicale con una stagione delle piogge nella fascia pianeggiante meridionale, il clima temperato nelle basse montagne e, infine, il clima freddo di montagna nelle cime dell’Himalaya.
Le precipitazioni sono abbondanti nel periodo del monsone estivo (da giugno ai primi di ottobre), che però penetra con difficoltà in alcune valli interne riparate e sui versanti settentrionali. Sui pendii meridionali, a pari altitudine, l’est è più piovoso dell’ovest.
Nella sottile pianura meridionale, una regione conosciuta come Terai, il clima è quello della pianura indo-gangetica,del nord dell’India. L’ inverno è soleggiato e mite, piacevolmente caldo di giorno ma fresco la notte, a volte anche freddo. Le temperature medie di gennaio si aggirano intorno ai 15 °C. A marzo la temperatura aumenta notevolmente e comincia a fare caldo, mentre da aprile a giugno il caldo è torrido e si possono superare i 40 °C
Il monsone
A giugno arriva il monsone estivo, caratterizzato da forti piogge, sotto forma di acquazzoni e temporali. Il monsone arriva all’inizio di giugno a est, mentre ad ovest arriva verso la metà del mese. La temperatura diminuisce, con le massime che scendono a circa 32 °C in luglio e agosto, con un aumento dell’umidità, rendendo così il caldo afoso. Le piogge sono intense soprattutto nei mesi di luglio e agosto, quando superano i 300 millimetri al mese, ma in alcune zone, soprattutto nella parte orientale del paese, possono superare i 600 mm al mese.
Il monsone inizia a ritirarsi all’inizio di ottobre ad ovest, e circa dopo una settimana dopo ad est. Il tempo torna ad essere soleggiato, e anche se ottobre è ancora un mese caldo, l’umidità diminuisce e la temperatura notturna diventa più fresca. Sopra gli 800/1.000 metri, il clima è temperato.
Pokhara
Pokhara è la città più piovosa del Nepal essendo situata ai piedi della catena dell’Annapurna, dove le correnti meridionali che prevalgono in estate sono costrette a risalire quando incontrano i pendii delle montagne. Infatti, qui le precipitazioni ammontano a 3.900 mm all’anno, di cui fino a 940 mm in luglio e 865 mm in agosto. Anche qui, in inverno le piogge sono rare, ma può esserci una certa instabilità atmosferica già in primavera, con temporali significativi in aprile e maggio.
Kathmandu
Nella capitale, Kathmandu, a 1.400 metri sul livello del mare, il clima è mite. La temperatura media di gennaio si aggira intorno agli 11 °C, ma l’escursione termica è elevata, di notte fa freddo, mentre di giorno il sole rende l’aria piacevole. L’estate è calda, con temperature massime intorno ai 27/29 °C per un lungo periodo, da aprile a settembre. Le precipitazioni annuali ammontano a 1.400 mm di cui 115 mm cadono già a maggio (a causa dei temporali che precedono il monsone), e fino a 360 mm a luglio, che è il mese più piovoso. A settembre, ancora 185 mm di pioggia, e 60 mm in ottobre, concentrati nella prima parte del mese, prima che il monsone si ritiri.
A Kathmandu, e in Nepal in generale, il sole splende abbastanza spesso in inverno e molto spesso in primavera, prima del monsone. Al contrario, nella stagione delle piogge, soprattutto da luglio a settembre, il cielo è spesso nuvoloso, per cui è difficile individuare le montagne più alte dell’Himalaya.
Cicloni tropicali
Il Nepal è troppo lontano dal mare per essere colpito direttamente dai cicloni tropicali, ma le code dei cicloni che colpiscono l’India, di solito provenienti dal Golfo del Bengala, possono causare forti piogge nelle pianure nepalesi e neve in montagna. I cicloni si verificano in genere da metà aprile all’inizio di dicembre, ma più spesso nei mesi di maggio-giugno e ottobre-novembre.
Periodo migliore
Il periodo migliore per visitare il Nepal nella sua interezza va da novembre a febbraio, per evitare il monsone estivo ma anche l’intenso caldo della pianura, da marzo a ottobre.
Se si vuole visitare Kathmandu e fare trekking in montagna, si può scegliere la primavera e l’autunno, soprattutto in marzo e aprile, e da metà ottobre a metà novembre, cioè i periodi in cui è possibile evitare il freddo invernale così come il fango dovuto alle piogge estive. L’autunno è il periodo migliore, poiché è il meno piovoso, inoltre, l’atmosfera è particolarmente trasparente, al punto che si possono vedere le montagne innevate a grandi distanze.