The Purple Prince Tour – sulle orme del genio di Minneapolis – USA
Musica e Viaggi sono spesso complementari, una canzone alla radio ti teletrasporta a quando l’ascoltavi attraversando una strada sabbiosa dell’Arizona, o quando finalmente sei riuscito a vivere di persona la location di un video visto milioni di volte su MTV o meglio ancora ripercorrere le strade dove ha vissuto il tuo artista preferito.
La musica degli anni 80
Le persone che, come il sottoscritto, sono nate agli inizi degli anni 70 e sono cresciute “musicalmente” negli anni 80, si sono sicuramente trovati di fronte ad un periodo artistico molto controverso.
Dopo un decennio di “Disco Music” che, a detta di molti, aveva ucciso il Rock (Rock Is Dead era una frase di uso comune negli ambienti musicali durante gli anni 70) la musica era pronta ad una sorta di mutazione.
Mai come negli anni 80 si è assistito alla convivenza di così tanti generi musicali.
Il Pop, che negli anni 80 raggiunse la sua massima espansione, propose molte band e cantanti famosissimi come Michael Jackson, Madonna, Duran Duran, Spandau Ballet; la New Wave con i Cure, Simple Minds, Joy Division e Human league (per citarne solo alcuni); il Rock e l’Heavy Metal ebbero una seconda giovinezza grazie ad artisti quali Guns N’ Roses, Metallica, Megadeth, a cui si aggiunsero i ritorni dei Deep Purple e quello da solista, dopo l’esperienza con i Black Sabbath, di Ozzy Osbourne.
Ma il genere che più attirò la mia attenzione fu, assieme al rock, il funk che ebbe tra gli artisti di maggior spicco, uno degli artisti più eclettici del mondo musicale. Mi riferisco proprio a lui: Mr Prince Roger Nelson.
Questo personaggio dall’aspetto esile e dalla corporatura minuta aveva imparato a suonare 27 strumenti – da autodidatta – e con questi produsse una canzone innovativa dopo l’altra fondendo suoni del pop, R &B, rock, soul, jazz e funk.
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Chi era Prince
Prince non era un semplice musicista. Era al contempo, un ingegnere, un attore, un innovatore, un’icona della moda e la definizione più stretta di “cool”. Per lui lo scopo della vita era vivere nella totale libertà di esprimere il proprio essere senza paura per ciò che gli altri possano pensare. Il “Minneapolis sound” si impose grazie alla miscela ibrida di funk, rock, pop, R&B e New Wave di Prince
Prince Rogers Nelson nacque a Minneapolis, Minnesota il 7 giugno 1958, dalla madre cantante di jazz Mattie Della (nata Shaw) e dal padre pianista e scrittore di canzoni John Lewis Nelson.
La cosa che più spicca di Prince è che rimase sempre fortemente legato alla sua città natale tanto da decidere di risiedervi per 57 anni. A Minneapolis Prince era onnipresente. Soleva dire: “I like Hollywood,” ma “I just like Minneapolis a little better.”
Ogni abitante del Minnesota, assieme a milioni di fans da tutto il mondo (me compreso) sa perfettamente dove si trovava il 21 aprile 2016 quando apprese della scomparsa del più iconico artista dello stato.
The Purple Prince Tour – un pellegrinaggio sulle orme del genio di Minneapolis
A questo punto, per gli appassionati del “folletto” di Minneapolis, è d’obbligo pianificare un viaggio negli USA che includa uno stop di alcuni giorni proprio nella città che ha dato i natali a Prince.
Per entrare in sintonia con la spiritualità dell’artista, uno dei mezzi migliori è affidarsi a Captain Randy, esperto appassionato e ottimo narratore, con cui si può effettuare un tour di tutte le location di Prince.
“Prince The Tour” (così si chiama), adotta un approccio unico nel suo genere per condividere l’eredità di Prince attraverso un itinerario amichevole e rilassato. Questo tour di 3 ore vi porterà nelle seguenti locations.
First Avenue Night Club – Downtown Minneapolis
Paisley Park sarà per sempre ricordato come il luogo in cui Prince risiedeva e dove morì, ma First Avenue è davvero il luogo dove egl ha preso vita. “Suonare lì è sempre stato importante”, ha detto il batterista dei Prince & the Revolution, Bobby Z in una recente intervista prima della morte del suo vecchio capo e amico il 21 aprile. “È diventato il suo tendone, e lo è ancora oggi.” Qui, oltre 10.000 fan si sono messi in fila per una improvvisata festa di strada nella notte della sua morte, e poi per le successive tre serate in cui si è ballato per tutta la notte
Il club divenne famoso nei mesi successivi all’uscita al cinema di “Purple Rain” (luglio 1984) grazie soprattutto al fatto che molte scene del film furono girate al suo interno
I fan di tutto il mondo continuarono ad arrivare per visitarlo, diventando la destinazione turistica n. 1 del Minnesota per diversi anni a metà degli anni ’80
Electric Fetus – il suo negozio di dischi preferito
Tra i vari luoghi del nostro Tour, merita una visita The Electric Fetus nell’ Uptown per ottimi acquisti musicali, considerando che dispone di un’eclettica collezione musicale di CD, oltre a fantastici ricordi e souvenir in stile Prince. In questo negozio Prince amava comprare musica ed era regolare cliente. Chi vuole integrasi allo stile di Prince può trovare l’iconica marsina viola o altrimenti una collezione di poster del musicista (al 2000 Fourth Ave. S., Minneapolis).
La casa di “The Kid” – protagonista dal Film Purple Rain
La casa di Kid nel film “Purple Rain” é al 3420 Snelling Ave., Minneapolis. Ovviamente Prince non ci abitò mai, e fu usata solamente per le riprese esterne. Il proprietario ringrazia ancora per i soldi ricevuti.
Il murale gigante – Chanhassen
Questo murale di 12 metri venne dipinto nel giugno 2016 col colore preferito da Prince da un artista della Nuova Zelanda – Graham “Mr. G.” Hoete – poco dopo la scomparsa dell’artista pop, sul muro del Chanhassen Cinema al 570 Market St.

Paisley Park – Chanhassen
Il coronamento di tutti i luoghi di Prince rimane senza ombra di dubbio Paisley Park a Chanhassen, a 32 km. a sud-ovest della città, sua residenza per lungo tempo ed anche studio di registrazione. Paisley Park Records era l’etichetta musicale di Prince che fu distribuita ed in parte finanziata dalla Warner Bros Records a seguito del film e dell’album “Purple Rain” nel 1985. L’etichetta condivideva il suo nome con il complesso di registrazione di Prince, i Paisley Park Studios a Chanhassen. Centinaia di musicisti hanno registrato in questo spazio nell’arco di trent’anni. Paisley Park Records chiude nel 1994 ma Prince continua a vivere e registrare musica a Paisley Park fino al giorno della sua morte. Questo luogo fu trovato per caso nella metà degli anni ’80. Oggi é gestito dalla Graceland Holdings con regole ben più ferree della Graceland di Elvis Presley: sono vietati cellulari e macchine fotografiche.
La differenza sostanziale tra Graceland e Paisley Park è dovuta principalmente al fatto che quest’ultima non é stata unicamente un’abitazione. Infatti, dopo l’album di Prince Lovesexy, furono registrati album di altri artisti: Madonna con Like a Prayer, Paula Abdul con Forever Your Girl
Oggi nell’atrio dell’edificio c’é un modellino in scala che é l’urna con le ceneri di Prince, richiesta dalla famiglia Nelson dall’azienda Foreverence, che ha disegnato anche le urne per Lemmy Kilmister dei Motörhead (a forma di cappello nero) e per Bob Casale dei Devo. L’atrio luminoso di Paisley, accogliente e ampio, é stato disegnato in modo che la luce solare vi entri dal tetto e che vi penetri la notte stellata simbolizzando così l’energia creativa. Le pareti mostrano nuvole viaggianti dipinte per ricordaci di lasciare andare e far scorrere. Le stanze che fiancheggiano l’atrio mettono in bella mostra i diversi album e i successi quali Diamonds and Pearls e Love Sexy, un paio di sue chitarre preferite e una parete piena di premi musicali e album di platino. Ricordi di concerti e film adornano le diverse stanze, ivi compresa le sua moto viola. Una delle prime cose che si vede facendo un tour a Paisley Park é la miniatura di Paisley esposta nell’atrio accanto alla Little Kitchen dove Prince si preparava le frittate e i pancake in padella, una sua specialità per quel poco cibo che soleva prepararsi.

Lo Studio B
Lo Studio B conserva un suo cappello su un pianoforte, esattamente dove Prince effettivamente lo lasciò; il tavolo da ping pong é una testimonianza della sua leggendaria bravura in questo sport. Candele finte spiccano ovunque per replicare quelle vere che Prince teneva accese ovunque. Accanto allo Studio B c’è la “galaxy room” piena di luci ultraviolette, disegni di pianeti e cieli stellati per la sua piccola stanza di meditazione. Ma dove si sente Prince in maniera palpabile é nella mostra dei suoi abiti, di foggia fatta con precisione, in una dimensione piccola: il favoloso abito fatto su misura per Under the Cherry Moon, la giacca di jeans con le spille da balia, le spalline borchiate. L’anima di Prince instancabile lavoratore é nei bloc-notes con i suoi appunti che inviava alla sua casa discografica, senza alcun compromesso ma con il cuore aperto. Il filmato di Prince che si esibisce al Super Bowl è proiettato nel gift shop benché il negozio non venda assolutamente la sua musica, lasciando che la gente si rifornisca da Electric Fetus. Nella NPG Music Club Room, stanza intima, ci si accomoda sui vaporosi divani viola ove sembra di poter sentire la presenza del genio di Prince mentre guarda sullo schermo i film dei suoi spettacoli, tra i quali il suo preferito Finding Nemo.
Paisley Park é ‘ un complesso un po’ misterioso e sacrale ove tutti i fan di Prince gli rendono omaggio e lasciano fiori e messaggi. Ci sono vari tour da scegliere, con diversi prezzi, tutti comunque da prenotare in anticipo. Chi acquista il biglietto VIP ha l’opportunità di registrare da vivo nello Studio B di Prince. L’esperienza “Paisley Park After Dark” é un party danzante che anima per ore l’ NPG Music Club. I sabato sera si proiettano film di Prince e filmati rari dei suoi concerti. La domenica mattina, invece si serve il brunch. I tour offrono uno sguardo approfondito alla misteriosa e quanto più eccentrica vita di Prince, includendo anche la performance hall e gli studi di registrazione privati della residenza, nonché i reperti dei suoi album di successo; 7801 Audubon Rd., Chanhassen, Minnesota
