Monsaraz – Alentejo – Portogallo
Bianca e nobile, Estremoz si divide in due nuclei che ne segnano l’evoluzione: il complesso urbano medievale prossimo al castello e, fuori delle mura, la città moderna. Come dimostrano i numerosi dolmen e menhir, la zona fu sede di insediamenti umani già nel neolitico. Fece parte del territorio dei Lusitani, che ebbero contatti con i Cartaginesi della colonizzazione punica sulle coste, ai quali fornirono mercenari durante le guerre puniche contro i Romani. Estremoz possiede un ricco patrimonio culturale, nel quale si distinguono il castello, con le sue mura medievali e l’antica cittadella (XIII secolo).
Monsaraz ha sempre avuto forti influenze militari e religiose, conservando impeccabilmente il tempo fino ai giorni nostri. La posizione privilegiata di questo piccolo borgo, situato sulla cima di una collina, con vista sul fiume Guadiana e la frontiera con la Spagna, lo rese molto ambito dai popoli che se lo disputarono. Chiamato un tempo Saris o Sarish,
Monsaraz fu strappato ai musulmani da Geraldo Sem Pavor (Geraldo senza paura), nel 1167, in un’incursione militare partita da Evora. Dopo una successiva sconfitta avvenuta a Badajoz, il re Afonso Henriques perse nuovamente il controllo di Monsaraz a favore dei Mori. Tuttavia, nel 1232, il re Sancho II lo recuperò una volta per tutte. Con l’aiuto e il sostegno dei Templari, ai quali donò il bel villaggio dell’Alentejo. I segni lasciati dall’Ordine Templare, poi Ordine di Cristo, vivono ancora tra le mura del castello
Cosa Visitare
Le mura di Monsaraz hanno quattro grandi porte per accedere al villaggio. La principale, Porta da Vila (Porta del Villaggio), è protetta da due torri semicilindriche. Sopra il suo arco gotico, vi è una pietra commemorativa dedicata all’Immacolata Concezione posta su ordine del re João IV nel 1646. La Porta d’Évora, sul lato nord del muro, anch’essa con un arco gotico, è protetta da una torretta cubica. Quanto alle altre porte, d’Alcoba e Buraco, hanno un arco pieno. Quando si voltano le spalle alle entrate, la vista sui campi verdi e dorati dell’Alentejo è superba!
Proseguendo lungo le mura si raggiunge il castello di Monsaraz. Costruito dal re Dinis, nel XIV secolo, è classificato come Monumento Nazionale del Portogallo. Intorno al 1830, dopo che le sue funzioni militari cessarono, l’antica Praça de Armas (campo marzio) del castello iniziò ad essere usata come una sorta di arena per le corride. Oggi, viene utilizzata principalmente durante le feste annuali in onore di Nosso Senhor Jesus dos Passos.
Dal castello si può osservare la meravigliosa diga di Alqueva, il più grande lago artificiale d’Europa e una delle più grandi costruzioni portoghesi del secolo. Un luogo speciale dove si può anche affittare una casa galleggiante e navigare sulle acque (non è richiesta la licenza).
In Travessa da Cadeia si trova l’Antigos Paços da Audiência, per secoli sede amministrativa e tribunale di Monsaraz. Quando la gestione del comune passò a Reguengos l’edificio divenne la scuola elementare per poi divenire, ufficio turistico. All’interno è contenuto l’affresco medievale O Bom e o Mau Juiz (Il Buono e il Cattivo Giudice). Il giudice cattivo riceve pagamenti sia dai ricchi che dai poveri (denaro e pernici, rispettivamente), il Giudice Buono invece riceve la benedizione solo dagli angeli che lo sorvegliano. La satira alla corruzione della giustizia del tempo è l’interpretazione più usuale dell’affresco. Tuttavia, può anche essere considerato, solo un documento che rappresenta la lotta nei comuni per avere i propri giudici, eletti tra pari, invece di stranieri, nominati dalla Corona. Caratteristiche sono la Capela de São José, la Casa da Inquisição (Casa dell’Inquisizione), la Casa do Juiz de Fora, la Igreja de Santiago recentemente restaurata.
L’antica Cisterna, probabilmente in origine fu una moschea. Non perdere l’opportunità di visitare la Capela de São João Batista, conosciuta come Cuba, a causa della sua curiosa forma cubica di influenza moresca e le Ermidas de São Bento, São Lázaro, Santa Catarina e São Sebastião.
La Igreja Matriz de Nossa Senhora da Lagoa fu costruita in scisto nel XVI secolo sulle rovine di una chiesa gotica, distrutta a causa della peste nera. Costruita in stile rinascimentale la chiesa, ha un bel frontone, decorato da un pannello di piastrelle e una croce dell’Ordine di Cristo. All’interno, vi è la tomba di Gomes Martins Silvestre, un cavaliere templare, primo Alcaide (sindaco) di Monsaraz. La tomba in marmo di Estremoz ha diciassette figure scolpite sulla facciata che rappresentano un corteo funebre. Un altro punto di riferimento di fronte alla chiesa principale, è il Pelourinho (palo della gogna) del XVIII secolo, eretto dopo che il terremoto del 1755 distrusse il suo predecessore. Anch’esso era costruito in marmo bianco di Estremoz e rappresentava la giurisdizione e l’autonomia di Monsaraz. In Largo D. Nuno Álvares vi è la Casa Monsaraz, della fine del XVII secolo, con lo stemma del paese; l’Hospital do Espírito Santo e la Casa da Misericórdia, che comprende la Igreja da Misericórdia. Quest’ultima costruzione religiosa, del XVI secolo, ha un’architettura sobria e semplice e contiene un’immagine di Senhor Jesus dos Passos, il patrono del villaggio.
Cromeleque do Xerez
Il complesso megalitico di Herdade do Xerez o “Cromeleque do Xerez “attualmente può essere visitato in un’area che si trova accanto al Convento da Orada, vicino Monsaraz.
È costituito da un recinto di pianta quadrangolare regolare, centrata e definita da 50 menhir di granito che misurano dai 120 ai 150 cm di altezza. Al centro si trova un monolite di forma fallica di circa 4 metri di altezza, su cui è stata identificata una fila di piccoli fori nel lato ovest.Il Cromlech risale a un periodo che va dall’inizio del 4000 a.C. alla metà del 3000 a.C.
Il complesso venne trovato riversato sul terreno nella Herdade do Xerez, ed è stato ricomposto nella sua disposizione attuale nel 1969, in base ad un disegno di uno dei menhir più piccoli, che si stima essere la pianta originale. E’ uno dei pochi cromeleque esistenti sul territorio portoghese.
Situandosi sul piano elevato della pianura, spicca nel paesaggio. L’accesso è molto agevole.
