Fasika – Pasqua in ETIOPIA
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Fasika è il termine tradotto dal Ge’ez con cui gli Amhara ed i Tigrini indicano la caratteristica cerimonia pasquale della Chiesa Ortodossa Copta etiope, una festa che qui è nettamente più sentita rispetto al Natale, poiché ha un significato superiore, simboleggiando la vittoria sulla morte.
La religione ortodossa etiope, chiamata Chiesa Tewahedo, si basa sull’antico calendario Giuliano e il Fasika cade di solito successivamente alla nostra Pasqua, ma sempre di domenica.
La quaresima
La Pasqua viene celebrata dopo un periodo di digiuno di 55 giorni chiamato Hudade o Abye Tsome.
I cristiani ortodossi durante questi 55 giorni si astengono dal mangiare carne o latticini, scegliendo solo pasti vegetariani a base di lenticchie, piselli, cereali, frutta e varietà di stufato di verdure accompagnati da injera.
Durante il digiuno il primo pasto della giornata viene consumato dopo le 15:00, tranne il sabato e la domenica, quando è consentito un pasto dopo il servizio mattutino.
L’ultimo giorno viene chiamato Good Friday, ed è una giornata dedicata alla preghiera in cui i fedeli prostrati in chiesa, si inginocchiano per poi rialzarsi in un ciclo infinito, fino a raggiungere lo sfinimento.
La Veglia
Terminato il periodo di penitenza, la festa prende il via con la veglia del sabato sera: una funzione sobria, ma fatta di danze e canti che dura fino alle 3 del mattino e che una volta terminata autorizza i fedeli a rientrare a casa ed interrompere il digiuno con un cerimoniale in cui si sgozza un pollo o agnello, macellati la notte precedente dopo le 18:00, e che richiama il sacrificio di Abramo. Durante le veglie notturne l’atmosfera mistica raggiunge il suo culmine, tra una miriade di lumini che circondano le chiese più sacre dell’Etiopia, dove San Giorgio in persona pare sia passato a cavallo del suo destriero.
La domenica di Fasika
Infine arriva la domenica di Fasika, giorno di festa trionfale, e dopo aver riposato ed aver partecipato alle funzioni religiose, si sacrifica un agnello dando inizio ai banchetti durante i quali è consentito anche bere alcol come il tipico tej, una bevanda a base di vino e miele, aromatizzata con le foglie di gesho e servita in caratteristiche piccole fiaschette chiamate berele.
La Pasqua copta viene celebrata in ogni dove in Etiopia ed è un giorno di festa in cui oltre all’aspetto spirituale fatto di preghiera e raccoglimento, si aggiunge anche la gioia che accompagna la rottura del digiuno da carne animale, durato ben 55 giorni.
Il luogo più suggestivo dove assistere alla celebrazione della Fasika è Lalibela, posto magico già di per sé, con le sue storiche chiese scavate nella roccia e con i suoi tesori millenari. Qui arrivano in processione migliaia di fedeli in preghiera, vestiti di bianco, che contrasta con il colore naturale della roccia e le stuoie colorate.
