Cáceres – Estremadura – Spagna
Cáceres città dell’Estremadura nota come “la città dei mille stemmi” merita sempre una visita. Camminare nelle sue strette vie acciottolate è come viaggiare indietro nel tempo, circondati da dimore, palazzi rinascimentali e chiese coronate da nidi di cicogna si capisce perché Cáceres è stata dichiarata Città Patrimonio dell’Umanità.
Nel corso della storia Plaza Mayor, servì da arena per i tori e per lo svolgimento di tornei. passeggiando per il centro storico porterà a scoprire palazzi come quello dei Golfines de Abajo, di Carvajal, di Toledo-Moctezuma (residenza della figlia dell’imperatore azteco Moctezuma II), la Casa de las Veletas (che ospita il Museo di Cáceres con opere di Picasso e Miró, nonché la seconda cisterna più grande del mondo) o la Concattedrale di Santa María, dal cui campanile si può godere di una vista meravigliosa.
Il Museo di Cáceres è allestito all’interno di due edifici collegati tra loro: la casa delle Veletas e la casa dei Caballos. La casa delle Veletas conserva una cisterna musulmana, mentre la casa dei Caballos risale al XVI secolo. Il museo custodisce testimonianze che vanno dalle prime popolazioni che abitarono il territorio all’arte contemporanea più attuale. Da segnalare le steli di pietra dell’età del bronzo, i tesori orientaleggianti, i verri dell’età del ferro, i mosaici romani, il complesso etnografico e la collezione d’arte spagnola del XX secolo, senza dimenticare la presenza di El Greco.
Imperdibile è la Fondazione Helga de Alvear di arte contemporanea o una passeggiata per il Quartiere ebraico vecchio con le sue vie strette, le case imbiancate e i fiori alle finestre. Il belvedere ideale per ammirare Cáceres è quello del Santuario de la Montaña, situato fuori città ed è bello partecipare a una visita teatralizzata in compagnia di giullari che raccontano diverse leggende al chiaro di luna.
Anche la vita culturale di Cáceres è molto interessante. In base al periodo dell’anno, con il Festival Womad (a maggio), al Mercato Medievale delle Tre Culture (a novembre) e al Festival del Teatro Classico (a luglio) o a feste tradizionali come la Settimana Santa (a marzo-aprile. La città offre anche un Centro di interpretazione).
Da provare per un po’ di relax i bagni arabi.
La Gastronomia
Per quanto riguarda il cibo, non si possono non provare ricette tipiche come le migas (molliche di pane con salsiccia speziata e lardo) accompagnate da un vino della Denominazione d’origine Ribera del Guadiana o da una birra artigianale – sempre più di moda -, con la Torta del Casar (uno dei migliori formaggi del mondo) o con la morcilla patatera. I piatti più elaborati possono essere gustati nel ristorante di maggior prestigio Atrio, insignito delle stelle Michelin. Se hai voglia, poi, di provare la pasticceria dei monaci, sono famosi i dolci del Convento di San Pablo.
Santa María de Guadalupe
Questa struttura si erge nel luogo dove apparve la Madonna ad un pastore. Il complesso monacale è composto da quattro parti: il tempio-basilica, l’edificio dell’auditorium, il chiostro mudéjar e il chiostro gotico. È in stile gotico-mudéjar, fiancheggiato da otto torri, tra le quali spiccano quella di Santa Ana e quella di Portería. La pala d’altare maggiore, realizzata in legno, è di notevole bellezza. Il sacrario, in origine, era uno scrittoio di Filippo II del XVI secolo. Gli stalli del coro, del XVIII secolo, posti su due file, sono di eccellente fattura. La sagrestia è minuziosamente decorata. Nella cappella di San Jerónimo si trova una delle opere più importanti di Zurbarán, L’apoteosi di San Geronimo. Il monastero fu dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Ospita inoltre il museo del ricamo, un’importante raccolta di libri miniati e alcune tele di Zurbarán.
